Due giorni di Torino e moda
Non potevo perdermi la mostra “Moda in Italia: 150 anni di eleganza 1861-2011”, tanto più che l’allestimento si trovava in una location d’eccezione come la Reggia Venaria a Torino. Avevo già visitato Torino qualche anno fa e mi era piaciuta tantissimo, così si è deciso di partire il giorno prima e passare un po’ di tempo nella “vecchia capitale”, questa volta senza andar troppo per musei e godendoci lo spirito della città.
Partenza il 2 gennaio in treno, dopo aver scelto un albergo in pieno centro a poca distanza dalla stazione, l’Hotel Chelsea in via XX settembre 79/e. Posto carino e pulito, sebbene non proprio tra i più economici, con personale disponibile e socievole. Per andare sul sicuro abbiamo prenotato la cena al ristorante dell’albergo, La campana, locale accogliente dalla deliziosa cucina tradizionale pugliese, dove ho mangiato pane fatto in casa e una burrata con salsa di pomodoro caldo deliziosa, seguita da un ottima torta di cioccolato e pere.
Dopo esserci sistemati un pochino per riprenderci dal viaggio, eccoci a risolvere il solito problema di dove andare a pranzare. A due passi dalla stazione, in via Melchiorre Gioia 3, si trova il ristorante Il Vicolo, accogliente (e abbastanza economico) ristorante specializzato in risotti e crèpes. La prima curiosità del menù è la possibilità di ordinare la porzione ridotta di risotto: inutile dire che noi abbiamo preso la porzione intera, una dose davvero abbondante di uno squisito riso venere con fonduta e radicchio e un’altrettanto delizioso riso con gorgonzola, pere e noci che ci hanno fatto iniziare bene l’ottimo pranzo, proseguito poi con del carpaccio e concluso con una crema catalana divina. Unica pecca il riso venere forse un filo troppo al dente, ma comunque ottimo.
Dopo aver potuto assaporare due pasti del genere il primo giorno, la scelta dell’ultimo pranzo è stata ardua, ma alla fine l’idea di provare un terzo ristorante si è rivelata vincente. Il locale in questione è il Pan per focaccia, ristorante situato in via Conte Verde 7/a nato dall’incontro di tre persone con la passione della cucina che, sebbene non molto economico, vale la pena di provare se si è da quelle parti. L’accoglienza mette subito a proprio agio e la qualità delle materie prime e la cura dei piatti è più che evidente. Gli gnocchi di spinaci appena fatti con castelmagno e le tagliatelle con ragù di cervo erano veramente buoni ed il filetto di cervo con marmellata di scalogno si scioglieva in bocca. Un pranzo davvero eccellente per concludere una due giorni fatta di passeggiate, moda e cibo eccellente in bellezza. À bientot, mia bella Torino.