Capodanno a Torino

Pepper/ Gennaio 3, 2016/ Cibo fuori casa, Viaggi/ 0 comments

Se il vostro compagno non avesse ferie e doveste cercare una meta all’ultimo momento che sia abbastanza vicina da restarci solo un paio di giorni, che meta scegliereste?

La nostra scelta è caduta sulla bella Torino, giusto ad un’oretta di treno da Milano, ormai mia seconda casa. Pronti via, si prenota: treno, albergo e visita guidata al museo Egizio. Un capodanno romantico e stupendo con tanto di salutino ad un amico che abita da quelle parti.

Partenza il 30 sera con Italo: prima classe, tè caldo, un viaggio tranquillo nonostante il ritardo in partenza del treno ed una passeggiata per arrivare all’albergo passando per una città illuminata bella e molto natalizia.

L’albergo non era certificato, ma sono ugualmente riuscita a mangiare qualcosa per colazione, essendoci della caprese e del formaggio. Dopo un pieno di caffeina, eccoci andare verso il Museo Egizio. Da sempre affascinata dalle mummie e dalla civiltà di Nefertiti, non potevo perdere l’occasione di portare con me una persona speciale, approfittandone per rivedere il museo dopo anni. Il tempo è volato, mentre la preparatissima guida ci ha condotto tra una sala e l’altra narrando di quel tempo che fu.

Usciti da più di due ore di visita la fame si è fatta sentire e ci siamo avviati, applicazione dell’AIC alla mano, verso il posto più vicino a noi. La mia prima volta in uno Slow Fast Food. Il M**Bun infatti è un fast food che utilizza solo prodotti locali e il risultato è veramente ottimo: un succulento hamburger senza glutine accompagnato da chips e da una tortina alle nocciole, il tutto mentre mi gustavo una Mole Cola, bevanda locale ideata proprio dai fondatori del fast food. Due le sedi a Torino e una a Rivoli. “Bun” è davvero il termine esatto per descriverlo.

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Ma proseguiamo nel nostro viaggio: dopo una cioccolata calda da Venchi (lo ammetto, con annesso acquisto di cioccolato da portare a casa), ci siamo fatti una notevole camminata per la città in compagnia del nostro amico che ci ha fatto da cicerone e poi siamo tornati in albergo per riposare prima della fatica del cenone.

E qui arriva il bello: non beviamo vino, lui non mangia formaggio e ovviamente abbiamo prenotato il cenone in una vineria, racletteria… Del resto come potevamo resistere ad un intero cenone di capodanno senza glutine ad un prezzo assolutamente onesto? Il locale in questione é il SaporDivino e basta leggere il menu proposto per capire il motivo della nostra scelta.

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Il personale preparato e simpatico ci ha fatto sentire a casa, sostituendo perfino la bottiglia di vino che non avremmo bevuto con due bibite a nostra scelta senza aggungere nessun costo. Cibo buono, ristorante dall’ambiente molto caotico, ma con un ché di romantico e molto pulito. Ed è lì che è iniziato il nostro 2016.

Il giorno successivo ci siamo alzati giusto in tempo per far colazione e lasciar libera la camera. Poi di nuovo per strada, per goderci Torino fino all’ultimo momento disponibile, a piedi nell’aria fresca invernale. A pranzo siamo andati al Pan per focaccia, che avevo a suo tempo già recensito qui. Squadra che vince non si cambia, infatti abbiamo mangiato benissimo: le tagliatelle al ragù di cervo e il millefoglie di Picanha argentina alla Rossini su letto di pan tostato senza glutine con patate arrosto erano semplicemente favolosi.

E così, dopo un lauto pranzo e un giro a piedi, ci siamo ritrovati in una piccola libreria piena di libri sulla città e, ovviamente, ne sono uscita con due libri di ricette piemontesi, ma solo dopo aver ascoltato gli aneddoti del proprietario della libreria su nonna Genia, ennesima dimostrazione della simpatia e dell’accoglienza calorosa dei Torinesi.

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Come non amare questa città così ospitale dove si mangia così bene?

Non mi resta altro da dire, se non buon anno a tutti.

Pepper

 

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