Il dubbio amletico delle visite ai parenti

Pepper/ Giugno 3, 2011/ Cibo fuori casa/ 0 comments

Eccoci qui, domani pomeriggio si parte per andare dai suoceri, si sta via fino a domenica sera e ovviamente iniziano ad affiorare i soliti dubbi su cosa portarsi dietro da mangiare.

Abituarsi a mangiare senza glutine a casa propria quando ti piace cucinare è un procedimento antipatico ma di realizzazione piuttosto semplice, una volta imparati i prodotti che si possono utilizzare. Andare a trovare parenti e amici è tutta un’altra storia: diventa complicato e a volte perfino imbarazzante. Di fatto le accortezze che bisognerebbe utilizzare per eliminare completamente il glutine non sono sempre di immediata percezione e se con gli amici puoi tranquillamente portarti da casa quello che vuoi, avvertendoli prima, e con i propri genitori e fratelli o sorelle puoi addirittura osare accordarti prima sul menu completo del pasto, quando si tratta di parenti alla lontana o addirittura acquisiti ci si pongono inevitabilmente mille domande. “Si offenderà se mi porto io da mangiare? e se fa qualcosa che non posso mangiare senza saperlo ci resterà male se glielo dico? E se non me ne accorgo e sto male?” sono solo alcune delle domande che assilano la mia testa. Senza contare la difficoltà nello spiegare a parenti di una certa età cos’è il glutine e perché non puoi mangiare determinate cose.

Così, per evitare momenti imbarazzanti col tempo mi sono creata una sorta di lista d’emergenza di alimenti da portare, quel tanto che basta per non portarsi dietro mezza casa facendo sembrare che non ti fidi, ma che ti permette di avere almeno le basi per non morire di fame se qualcosa va storto. Diverse cose, ma poco ingombranti, da nascondere in una borsa capiente o in uno zainetto. Di norma almeno un piatto lo azzeccano sempre, quindi la mia lista contiene sempre:

  • grissini o cracker in sostituzione del pane, in modo da poter accompagnare il cosiddetto “companatico” se non trovano pane glutenfree e da poterli utilizzare come spuntino o merenda se invece il pane c’è;
  • un dolce, magari di quelli che potrebbero essere considerati anche merenda, in modo che se i padroni di casa ci hanno già pensato te lo puoi gustare in un altro momento;
  • se mi fermo a dormire, un pacchetto di biscotti per la colazione;
  • se sono abbastanza in confidenza una o due buste di affettato, una delle cose che spesso mi è capitato di non poter mangiare perché a nessuno o quasi viene in mente che potrebbe contenere glutine;
  • se poi c’è in programma di vedere un film in casa mi porto anche un pacchetto di patatine o di popcorn, da brava “junk food addicted”.

Ovviamente non è la cosa più comoda portarsi dietro le scorte, ma per una golosa del mio livello diventa indispensabile avere qualcosa da mangiare in tutta tranquillità (senza contare che può essere una buona scusa per comprarsi una borsa carina capiente).

E come direbbe Julia Child: “BON APPÉTIT”

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