Variante sul tema: la torta di patate
Se a Genova non si può stare senza focaccia, in Val Nure non si può fare a meno della torta di patate. Ed è proprio lì che ho imparato a cucinarla, molto prima che mi diagnosticassero la celiachia.
La ricetta tradizionale richiede però che sia utilizzata la pasta fresca, lo stesso tipo di pasta che in quella zona viene usato per fare i tortelli con la coda.
Domenica mi è venuta una voglia improvvisa e, non avendo tempo di provare a fare la pasta senza glutine e tirarla, ho deciso di realizzare una rivisitazione della ricetta da portare poi al lavoro il giorno successivo.
Come prima cosa ho fatto stufare le cipolle e lessare le patate. Le proporzoni vanno a gusto personale, quindi non darò delle dosi precise qui: sbizzarritevi come più vi piace. Nel mio caso, amando le cipolle e avendo in casa cipolle rosse, ho optato per far stufare un quantitativo di cipolle pari a circa metà del peso delle patate. Una volta lessate quest’ultime, si schiacciano in una ciotola e vi si aggiungono le cipolle stufate, del grana grattugiato e della noce moscata.
Prendete una teglia col bordo un po’ alto e rivestitela con la carta forno. Stendete della pasta sfoglia senza glutine (io ho utilizzato quella della Schar) e distribuite sopra di essa il ripieno precedentemente preparato, assicurandovi di poter chiudere i bordi sul ripieno stesso.
Spennellate il tutto con uovo sbattuto con lo zucchero e, se volete, decorate facendo dei disegni sul ripieno con una forchetta.
Mettete la teglia in forno a 180° finché la torta non risulta cotta e i bordi non sono belli dorati (nel mio caso ci ha messo una ventina di minuti, ma dipende dal forno che usate).
Togliete dal forno e servite calda oppure aspettate che si raffreddi e mangiatela in un secondo momento.
Lo so, non è la ricetta tradizionale, ma sperimentare in cucina fa parte della mia natura e il risultato è stato ottimo.
Parola di Pepper.